Le murature asciutte migliorano la qualità dell’abitare e del benessere
quotidiano : giorno dopo giorno si noteranno i benefici, anche economici!!!
Le spese di OGGI saranno investimenti e risparmi
per il DOMANI,
risolvendo i problemi di
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a mezzo barriera chimica ai silossani:
un metodo sicuro,
ecologico, garantito e …. risolutivo !!
Risoluzione del problema: Il metodo"Rossi Risanamenti"
La presenza nel terreno di fondazione di sostanze
organiche, trasportate nelle murature portanti dall’acqua di risalita capillare,
dà origine, assieme al calcio contenuto nelle stesse, alla formazione di
sali nitrati o nitriti.
Questo “salnitro”, è l’origine della disgregazione
meccanica degli affreschi, delle pietre di rivestimento e di ornamento,
degli altari in marmo e gesso, dei laterizi e degli intonaci ivi presenti
sui paramenti murari.
Nelle chiese, il fenomeno è spesso originato
dalla presenza di antiche sepolture che tradizionalmente venivano inumate
all’interno.
In campagna la vicinanza di stalle e di edifici per l’allevamento
a stabulazione fissa o meno, assieme all’utilizzo dei fertilizzanti agricoli,
provoca le medesime problematiche sulla parte bassa di tutte le murature.
Questo effetto rovinoso del sale, può
aumentare se la muratura è, oppure è stata, a contatto con fonti di sali
a tendenza igroscopica, quali il nitrato, il cloruro ed i solfati, come
può avvenire, per esempio, in luoghi utilizzati per il deposito di concime
naturale (stalle) o artificiale (depositi e magazzini).
La presenza di sali accumulati nei muri di vecchie
costruzioni, comporta il fenomeno osmotico di attrazione dell’acqua, alla
quale si aggiunge la forza capillare dell’umidità ascensionale pura.
Tutti i muri tradizionali a diretto contatto
con il suolo umido, sono soggetti al fenomeno della risalita capillare,
sia se sono costituiti da pietra tenera e porosa sia da blocchetti di materiale
poco poroso ( cls, marmo, calcare, porfido, ecc.). In questo caso è la malta
da costruzione che serve da mezzo di propagazione.
La bonifica di un alloggio in fase di ristrutturazione,
situato al piano terra, che prevede un consistente vespaio di drenaggio
aerato al di sotto del pavimento, implica sicuramente un trattamento nelle
murature, interne ed esterne, con la creazione di una barriera che si opponga
alla risalita capillare dell’umidità.
E’ impensabile risolvere il problema della
risalita capillare nelle murature adottando solo i seguenti metodi: creazione
di vespaio aerato, ripristino con intonaci aeranti, intercapedini o rivestimenti,
zoccolatura esterna in pietra. Questi metodi devono essere supportati ed
implementati da un efficace sbarramento dell’umidità alla base delle murature.
E’ quindi molto importante rendersi conto
che il problema della risalita capillare nelle murature dei fabbricati esistenti
ammalorati e con un determinato tasso di umidità, non si risolve solo con
gli accorgimenti tecnico-costruttivi sopra menzionati, ma anche, e soprattutto,
con l’approntamento di barriere chimiche mediante un intervento risolutivo,
qual’è il sistema Rossi Risanamenti.
Gli accorgimenti tecnico-costruttivi sopra
menzionati applicati da soli alle strutture, senza un’adeguata barriera
chimica, oltre che non diminuire, aumentano il grado di umidità nelle murature!!!
Tecniche di intervento per la creazione della barriera chimica
L’intervento di deumidificazione Rossi Risanamenti, è caratterizzato
da cinque aspetti fondamentali, quali :
- Esecuzione, mediante trapano elettro-pneumatico a roto-percussione
a basse vibrazioni, di fori ciechi (prefori) di diametro mm. 14 ¸ 16
;
- Iniezione effettuata mediante attrezzatura composta da un gruppo
di pompaggio, munito di manometri per mantenere costante la pressione
che varia da 0,5 a 0,8 atm., secondo la porosità della muratura e da
altri parametri ;
- Impiego di formulati atossici ed ecologici (resine silossaniche)
in soluzione acquosa ;
- Mancanza di sollecitazioni capaci di provocare danni irreversibili
alla struttura muraria portante ;
- Certezza chimico-fisica sulla stabilità di reticolazione nel tempo
del formulato impiegato.
La pressione: operando su materiali che hanno assorbito
acqua, è determinante utilizzare una specifica pressione per ottenere una
completa ed uniforme distribuzione del formulato nelle murature.
I manometri di controllo della diffusione dei formulati:
manometri disposti sulle apparecchiature di iniezione, segnalano eventuali
cavità presenti all’interno dei paramenti murari, consentendo di effettuare
le opportune variazioni per il controllo della diffusione dei formulati
liquidi.
I manometri forniscono indicazioni molto utili durante
il lavoro: un aumento improvviso di pressione è indizio di una
certa resistenza alla penetrazione della miscela, dovuta ad un materiale
troppo compatto; un incremento costante e continuo indica l’approssimarsi
della fine del trattamento; la caduta improvvisa dei valori avverte l’operatore
della presenza di cavità e discontinuità nella muratura, con una dispersione
verso parti molto permeabili, a discapito della propagazione lungo il reticolo
capillare.
L’approccio tecnologico: la barriera chimica viene
eseguita mediante iniezioni di composti chimici (resine silossaniche) che
abbassano la pressione superficiale delle pareti dei pori presenti nella
struttura dei materiali e, attraverso un semplice meccanismo fisico, inibiscono
la risalita capillare dell’acqua dalla zona fondale.
Il procedimento
è attuato attraverso una serie di fori per l’iniezione dei formulati, praticati
nel muro e distanziati tra loro in modo da formare un livello idrorepellente
il più possibile vicino alla base della struttura.
Le operazioni di preparazione
del paramento e dei fori, assieme alle modalità di iniezione, andranno pianificate
in modo accurato e solo dopo aver effettuato una ispezione preliminare sulla
situazione globale e sulla specificità del problema : ogni intervento è
un caso a sé, poiché troppi parametri influenzano il tipo di approccio tecnologico.
Le caratteristiche dei formulati: le resine impiegate
per impedire la risalita capillare di acqua, devono possedere diverse qualità,
tra le quali la piena sicurezza nell’impiego e la non tossicità sia per
gli operatori che, nella successiva fase all’applicazione, per chi vive
e lavora negli ambienti interni. Le sostanze utilizzate sono derivati organici
del silicio, come i silani ed i silossani.
Tutti i composti risultano
inerti nei confronti del supporto da iniettare, né danno luogo alla formazione
di composti aggressivi secondari e non producono mutamenti di colore nei
paramenti murari, tanto al momento della reticolazione della resina e del
suo asciugamento, quanto dopo i lunghi tempi di esposizione agli agenti
atmosferici. Per agire con efficacia e rendere idrorepellente, ed al contempo
traspirante, la sezione di base del fabbricato, i formulati devono rivestire
i micropori e le minute cavità della muratura, senza intasarli e ridurre
la naturale traspirabilità della parete. Questa condizione si ottiene con
prodotti connotati da un’elevata fluidità e da un basso peso molecolare
che permette ai formulati di penetrare in profondità e soprattutto di distribuirsi
in modo uniforme e per un ampio raggio attorno ai punti di immissione. I
pori, resi idrorepellenti e non più umettabili dall’acqua adescata a livello
delle fondazioni, rimangono aperti e, grazie alla pressoché immutata traspirabilità,
danno inizio al processo di asciugamento della muratura senza che l’umidità
interstiziale smaltita sia rimpiazzata da altra acqua proveniente dal basso.
I due formulati che la Ditta privilegia nei lavori di deumidificazione,
consistono in un concentrato silicizzante liquido che agisce in profondità,
in base acquosa ed iniettato con pompa a bassa pressione; l’altro prodotto
è una crema speciale a base di silano/silossano in forma emulsione che agisce
più lentamente e dalla superficie, iniettato con pompa a mano.
La quantità
di formulato liquido necessaria alla formazione della barriera chimica,
è determinata dalla capacità di assorbimento della muratura, che, di norma
calcolata al mq. di sezione di muratura trattata, è di 15¸ 20 litri per
il calcestruzzo, di 25 ¸ 30 litri per i mattoni pieni e/o semipieni e superiore
ai 30 litri per il tufo e per il laterizio alveolato (tipo Poroton).
Le regole di intervento
La procedura di intervento si caratterizza :
- in base allo spessore ed alla natura delle murature da risanare
- dal grado di saturazione dei sali presenti nelle stesse.
Per quanto attiene al primo punto, la casistica più ricorrente è la seguente:
Muratura in mattoni pieni o semipieni, spessore cm.60, intervento
su di un lato:

si eseguirà una singola fila di perforazioni ad un’altezza di circa cm.
10 dal piano di campagna, inclinate di circa 20° e per una profondità pari
ai 2/3 dello spessore della muratura. Il diametro dei fori sarà di mm.14¸
16, la loro distribuzione dovrà essere effettuata, sulla linea, secondo
un modulo lineare con interasse di circa cm. 15. Alla perforazione dovrà
seguire l’iniezione : posizionando l’iniettore all’entrata del foro ed utilizzando
la cavità quale camera di distribuzione, si inietterà il formulato sino
alla saturazione di questa porzione di muratura.
Muratura
in mattoni pieni o semipieni, spessore superiore ai cm.60:i
primi 50cm. di spessore verranno trattati come sopra descritto; quindi,
operando da un solo lato ed utilizzando i fori precedenti, si riprenderanno
le perforazioni per interessare la parte di muratura in eccesso a cui farà
seguito una seconda iniezione di formulato. Per murature superiori ai cm.130,
si dovrà aumentare il diametro dei fori e, comunque, intervenire in modo
analogo su ambedue i lati della muratura.
Muratura mista
in pietrame e ciottoli: si interviene come per le murature
in mattoni pieni, posizionando le perforazioni in corrispondenza dei giunti
di allettamento più bassi e riducendo sensibilmente la pressione di iniezione
del formulato.
Muratura a sacco: intendendosi
per muratura a sacco quella composta da due muri esterni con lo spazio interno
riempito di materiale di riporto, si eseguirà, in aggiunta alla normale
barriera nei muri esterni di contenimento, anche l’impregnazione del materiale
interno di riporto.
Muratura in forati:
trattandosi
di paramento prevalentemente cavo, verrà utilizzato un formulato specifico
da iniettarsi in corrispondenza dei giunti orizzontali di malta, che in
genere sono più porosi.
Muratura
in tufo:
si interverrà direttamente sul materiale, tenendo conto
del suo elevato gradiente di assorbimento.
Muratura in laterizio
alveolato (tipo Poroton):
l’intervento risulta essere analogo
a quello condotto per le murature in tufo, essendo il materiale estremamente
poroso e con notevoli vuoti costruttivi interni.
Parete in
calcestruzzo, sia armato che non armato:
trattandosi di materiale
relativamente omogeneo, sarà sufficiente intervenire con una sola linea
continua di applicazione e da un solo lato, sempre se lo spessore della
struttura non supera i 60cm. . Le perforazioni ai 3/4 dello spessore, avranno
un interasse di circa 10¸ 12 cm., l’iniezione sarà eseguita ad una pressione
superiore alle 2 atm.
Muratura in pietrame da cava e/o sasso
di fiume:
si interverrà analogamente alla parete in calcestruzzo,
sia armato che non armato.
Lavoro di finitura sulle pareti trattate
A completamento della realizzazione della barriera chimica effettuata, necessitano
almeno quattro fasi di finitura, che devono susseguirsi rigorosamente in
un ordine ben definito, ossia:
- chiusura dei fori utilizzati per l’iniezione del formulato;
- scrostatura degli intonaci ammalorati; pulitura e desalinizzazione
dei paramenti murari;
- ripristino degli intonaci.

L’azione
idrorepellente dei composti di barriera, inizia già dopo poche ore, oppure
dopo un periodo più o meno lungo necessario al compimento di tutte le reazioni
chimiche indispensabili per la completa reticolazione del formulato.
Dopo questo tempo, si possono chiudere i fori di iniezione con una malta
o resina antiritiro (ossia a basso modulo elastico), compatibile con il
tipo di muratura e con il formulato impiegato nell’intervento.
La
deumidificazione completa della struttura, al di sopra della barriera chimica,
avviene in tempi molto lunghi : come ordine di grandezza possiamo considerare
e stimare un centimetro di spessore al mese.
Anche con una buona
ventilazione, un’insolazione quasi continua e su spessori non elevati, il
tempo necessario a smaltire l’umidità residua può risultare di diversi mesi
e durante questo periodo è auspicabile (per una buona riuscita dell’intervento)
che sui paramenti murari compaiano efflorescenze saline (dette “di spurgo”),
veicolate dall’acqua che migra dal centro verso la periferia della parete.
La rimozione degli intonaci ammalorati, deve avvenire solo dopo
la realizzazione della barriera chimica, poiché per tale procedura i suddetti
intonaci funzionano da struttura di contenimento della spinta derivante
dall’iniezione a bassa pressione del formulato liquido.
La quota
di rimozione degli stessi, deve posizionarsi ad almeno 50cm. sopra il visibile
fronte di ammaloramento, poiché internamente allo spessore della muratura,
la quota di risalita dell’umidità è maggiore di quella visibile sui paramenti
esterni.
La pulitura del paramento murario, avviene con l’uso di
soluzioni acide antisale, date a pennello o a spruzzo; se l’entità dei sali
è cospicua, con anche presenza di forti croste saline, occorre impiegare
adeguati materiali desalinizzanti, applicati in pasta di cellulosa e lattice:
consistono in impacchi per l’estrazione dei sali (trattamento antisale).
L’uso di intonaci di ripristino, sarà indirizzato in base a due concetti
: intonaci deumidificanti macroporosi (se si vuole ripristinare già da subito
il paramento murario e quindi “assorbire” il grado in eccesso di umidità),
oppure intonaci tradizionali a base calce (se si attende il completo prosciugamento
della muratura).
Vantaggi del procedimento Rossi Risanamenti

Il
procedimento adotta una tecnica di iniezione particolare, tecnologica ed
innovativa, in grado di risolvere definitivamente il problema della risalita
capillare dell’umidità, della conseguente risalita salina e delle consequenziali
efflorescenze, del degrado dei leganti e dei materiali da costruzione, indirizzandosi
verso l’effettivo consolidamento delle malte leganti gli stessi laterizi.
Inoltre, il procedimento Rossi Risanamenti è idoneo a risolvere il problema
della risalita capillare senza creare disagi abitativi all’utenza e senza
creare danni irreversibili, poiché, a trattamento eseguito e dopo aver ricostituito
lo strato di intonaco, ove serva, non rimane traccia alcuna, non permangono
aloni e macchie, non si crea polvere nell’ambiente, non si creano odori
né vapori tossici (il soluto è atossico ed il solvente è l’acqua) dannosi
per gli esseri umani, non provoca danneggiamenti a intonaci, pavimenti,
stoffe, affreschi, stucchi e decori, ornamenti in marmo, arredamenti; è
eseguibile in qualsiasi stagione dell’anno; non richiede alcuna opera di
manutenzione nel tempo e non è soggetto ad alcun rischio di sradicamento
accidentale; nel caso di interventi su opere storiche e monumentali, si
opera nel completo rispetto dei vincoli imposti dal Ministero dei Beni Culturali
e dalle Sopraintendenze delle Belle Arti, poiché è nulla qualsiasi azione
degradante nei confronti dei supporti materici.
Voce di capitolato
“Fornitura con posa in opera, a mezzo di iniezione
con pompa a bassa pressione, di miscele di resine ultrafini silossaniche
speciali in soluzione acquosa ed in crema gelatinosa, per la deumidificazione
ed il risanamento delle murature, allo scopo di neutralizzare la risalita
capillare dell’umidità nelle murature stesse.
Esecuzione di una o
più linee di foratura, con la realizzazione di fori ciechi (prefori), di
diametro nominale pari a 14¸ 16 mm., eseguiti con interasse di 12¸ 15 cm.
sulla linea, alla base della muratura e per una profondità di foratura pari
a circa i 3/4 dello spessore.
Dovrà seguire la chiusura dei fori
con l’impiego di malte o resine a basso modulo elastico, nonché la scrostatura
degli intonaci ammalorati, la pulizia e desalinizzazione dei paramenti murari,
la realizzazione di idonei intonaci deumidificanti macroporosi aeranti.
Interventi su muratura spessore minimo cm.12.
Ml. per cm. di spessore
della muratura …………………………………………………………….………… €/ml/cm.”
Assistenza operativa
Il processo di deumidificazione e risanamento murale, verrà eseguito solo
da personale altamente specializzato, impiegando idonee strumentazioni e
materiale tecnologicamente performante.
Inoltre, si è in grado di
determinare e monitorare l’esatto evolversi del grado di umidità, utilizzando
strumenti speciali, quali la camera termografica ad infrarossi e l’umidimetro.
A richiesta, vengono eseguiti sopralluoghi gratuiti e redatti preventivi
di spesa non impegnativi, completi di modalità economiche e tecnico-operative,
mirati ad ogni singolo caso di intervento.
Inoltre, la Ditta è in
grado di fornire qualsiasi supporto tecnico ed amministrativo, collaborando
con uno Studio di Ingegneria, che potrà seguire il cliente in ogni fase
del processo, sia preventivamente, sia durante che post-intervento.
Assicurazioni e garanzie
Gli interventi di deumidificazione e risanamento eseguiti dalla
Rossi Risanamenti Carpe Diem s.a.s., sono coperti da
Polizza
Assicurativa R.C. postuma anche per danni a terzi, riconducibili a
responsabilità della Ditta, a seguito di rotture accidentali, durante il
corso dei lavori, ivi inclusa l’errata esecuzione dei lavori.
La
Ditta garantisce la realizzazione delle opere secondo la migliore tecnica
di applicazione, nell’osservanza di leggi e regolamenti in vigore.